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 La Magia della Puntasecca: Storia, Tecnica e Fascino di un’Incisione senza Tempo

L’incisione diretta, in particolare la puntasecca, è una delle tecniche più antiche e affascinanti della calcografia, capace di trasformare una lastra di metallo in un’opera d’arte vibrante e vellutata.

Con le sue linee sottili e delicatissime, questa tecnica ha attraversato i secoli, affascinando artisti e appassionati per la sua capacità unica di catturare dettagli con un tocco morbido e sfumato, che sembra quasi respirare sulla carta.

La puntasecca si distingue dalle altre tecniche calcografiche, come l’acquaforte o l’acquatinta, per la sua semplicità: niente acidi, niente complicate preparazioni chimiche: L’artista incide direttamente la matrice – tradizionalmente in rame o zinco, ma oggi anche in plexiglass o materiali sintetici – utilizzando una punta affilatissima, creando solchi che trattengono l’inchiostro e lo trasferiscono sulla carta.

È una tecnica immediata, istintiva, quasi primordiale, dove il segno è gesto puro e sincero.

Un Viaggio nel Tempo: Dalle Origini ai Maestri della Puntasecca.

Le origini della puntasecca risalgono al XV secolo, quando artisti come Albrecht Dürer ne intuirono il potenziale espressivo.

Era una tecnica rivoluzionaria per l’epoca: senza dover ricorrere agli acidi, l’incisore poteva tracciare linee sottili e precise direttamente sulla matrice, accorciando i tempi di lavorazione e aprendo nuove possibilità creative. Le stampe ottenute con la puntasecca erano diverse da tutte le altre: vibranti, velate da un effetto vellutato grazie alle cosiddette “barbe”, piccoli riccioli di metallo che si sollevano quando la punta scalfisce la lastra, trattenendo l’inchiostro e conferendo al tratto un aspetto quasi a matita.

Artisti come Rembrandt e Picasso hanno saputo sfruttare al massimo questa tecnica, combinandola spesso con altre incisioni per creare straordinari effetti di luce e ombra.

Rembrandt, in particolare, usava la puntasecca per ottenere una profondità emotiva e una complessità di segno che ancora oggi incantano per la loro intensità e intimità.

 Come si Lavora la Puntasecca: Il Processo Creativo.

Lavorare con la puntasecca è un’esperienza che coinvolge il gesto e il tatto.

L’incisore usa una punta d’acciaio o di diamante per incidere la superficie della matrice, creando segni profondi o delicati a seconda della pressione esercitata.

Ogni gesto è definitivo: non c’è margine per gli errori, e questo rende il processo affascinante e adrenalinico. La lastra, dopo essere stata incisa, viene inchiostrata con cura, assicurandosi che l’inchiostro riempia tutti i solchi ma non resti sulle superfici piane, che devono essere pulite con attenzione.

Una volta pronta, la lastra viene posta sotto un torchio calcografico insieme a un foglio di carta umida.

La pressione del torchio spinge l’inchiostro dalla matrice alla carta, rivelando il disegno inciso. È un momento quasi magico: ogni stampa è un originale, leggermente diverso dal precedente, un’impronta unica del gesto dell’artista.

Tuttavia, questo metodo ha un suo limite: le barbe che creano il caratteristico effetto vellutato tendono a deteriorarsi con le successive pressioni, limitando il numero di copie che si possono ottenere senza perdere in qualità. Questa limitazione, però, diventa parte del fascino della puntasecca: ogni stampa è una piccola rarità, unica e irripetibile.

 Il Fascino Indiscusso della Puntasecca.

La puntasecca è amata per la sua immediatezza e per la possibilità di creare opere che trasmettono una sensazione di intimità e delicatezza.

Non servono grandi attrezzature: basta una punta affilata, una matrice e tanta passione.

È una tecnica che permette di lavorare ovunque, anche in piccoli spazi, e che mette l’artista in contatto diretto con il materiale, senza filtri.

Nonostante le sue limitazioni, la puntasecca resta una delle tecniche più apprezzate e utilizzate, scelta dai grandi maestri del passato e amata anche dagli artisti contemporanei.

Le sue linee morbide e velate donano alle opere un fascino antico e senza tempo, capace di catturare la profondità emotiva dell’incisore e di trasferirla su carta.

Se vuoi esplorare il mondo della puntasecca e imparare i segreti di questa tecnica affascinante, “Ikoì Print Studio” offre un corso dedicato a tutti gli amanti della grafica d’arte, sia da soli che in gruppo. Potrai sperimentare l’incisione diretta sulla matrice, scoprire come inchiostrare e stampare con precisione, e lasciare che le tue mani guidino il segno sulla lastra, proprio come facevano i grandi maestri. Un’occasione unica per entrare in contatto con una tecnica che ha saputo attraversare i secoli, restando sempre giovane e vibrante.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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Elena Fodera
Elena Fodera
Sono stampatore ed incisore d’arte, amante degli inchiostri, dei colori, delle antiche ricette d’arte e anche del cioccolato. Incido e stampo matrici ottenute dal legno, dal rame e dallo zinco attraverso tecniche che risalgono al ‘400.

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